
Dai banchi delle elementari alle scuole medie: i consigli di Parentsmile per gestire al meglio il dialogo in famiglia
Il 31% dei ragazzi dichiara di non sentirsi ascoltato in famiglia. L’esperta di Parentsmile offre consigli utili per come vivere al meglio il cambio di scuola e come favorire il dialogo nelle fasi di crescita dei propri figli.
Il passaggio dai banchi delle elementari a quelli delle medie può essere delicato e, spesso, i genitori non sanno bene come gestire e vivere il momento insieme al proprio bambino.
“Ogni ingresso sociale è per l’individuo un momento delicato della vita. Un momento nel quale la persona sperimenta non solo emozioni nuove, ma anche modi di fare e di pensare che, probabilmente, prima non aveva mai sperimentato” dichiara la Dott.ssa Maria Chiara Iannelli, pedagogista- selezionata accuratamente da Parentsmile-specializzata nei disturbi dell’apprendimento e nell’età evolutiva.
Il bambino farà il suo ingresso in un nuovo ambiente scolastico, si confronterà con nuove amicizie e figure di riferimento con stili educativi più distaccati rispetto a quelle della scuola elementare.
Non pochi, dunque, i cambiamenti e questo vale sia per i figli che per i genitori che, oggi, sono sempre più preoccupati visto l’aumento di condotte come il cyberbullismo, delle baby gang e dei drop out scolastici tanto da non sapere come relazionarsi e confrontarsi con il proprio figlio su queste tematiche.
In aggiunta, l’indagine del Centro Nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza, pubblicata nel Febbraio 2022, riporta che l’88% degli adolescenti intervistati afferma di sentirsi solo, mentre il 31% afferma di non sentirsi ascoltato in famiglia.[1]
“Il consiglio rivolto ai genitori è iniziare, già da qualche mese prima della nuova esperienza, a parlare con il bambino e capire che, grazie alla parola e all’ascolto delle eventuali preoccupazioni del figlio, si possono affrontare emozioni, riflessioni ed eventuali dubbi” continua la pedagogista di Parentsmile.
Il dialogo sarà la migliore risposta al cambiamento, ma questo è bene che non si traduca nella solita domanda “Che cosa hai fatto oggi a scuola?”.
La Dottoressa continua: “Se posta, la risposta sarà “tutto bene” oppure “non abbiamo fatto niente”. Da genitore è fondamentale capire che i propri figli, una volta varcata la soglia di casa, non hanno più voglia di pensare alla scuola dopo una lunga mattinata di spiegazioni, interrogazioni e verifiche”.
Il consiglio è quello di attendere il momento in cui il proprio figlio avrà voglia di parlarne o trovare la giusta occasione per un “Come ti senti rispetto a?”. In questo caso l’interrogativo è più aperto e il figlio sarà invogliato a parlare di ciò che sente e prova a scuola. Sarà lui a raccontare al genitore le esperienze, i dubbi e i problemi che vive nel contesto classe.
Se si hanno difficoltà a mettere in pratica questi piccoli accorgimenti, Parentsmile ti offre la possibilità di fissare, in pochi secondi e con veloci clic, una visita a domicilio o un videoconsulto anche direttamente con la dott.ssa Iannelli, dal link qui sotto.
[1] https://www.minori.gov.it/it/notizia/bullismo-e-cyberbullismo-i-dati-dellosservatorio-indifesa